Titolo originale: 7 ore per farti innamorare
REGIA: Giampaolo Morelli
ATTORI: Giampaolo Morelli, Serena Rossi, Diana Del Bufalo, Fabio Balsamo, Massimiliano Gallo, Antonia Truppo, Cinzia Mirabella
SCENEGGIATURA: Giampaolo Morelli, Gianluca Ansanelli
FOTOGRAFIA: Duccio Cimatti
MONTAGGIO: Luciana Pandolfelli
MUSICHE: Pasquale Catalano
PRODUZIONE: Italian International Film
DISTRIBUZIONE: Vision Distribution
PAESE: Italia
ANNO: 2020
DURATA: 104 min.
Ricordate il Teorema di Marco Ferradini? I versi finali recitavano definitivamente: “Prendi una donna, trattala male… e allora sì vedrai che ti amerà”. Proviamo ad applicarlo…
Il protagonista di questo film è Giulio, un giornalista di economia, educato, timido, un po’ impacciato. Sta per convolare a nozze con la donna dei suoi sogni, la collega Giorgia, alla quale non riesce mai a dire di no e dalla quale è totalmente dipendente finché, un giorno, un imprevisto lo fa rincasare prima, giusto il tempo per trovare fidanzata e vicedirettore del giornale insieme sotto la doccia.
Giulio perde Giorgia –che, una volta scoperta, lo lascia per l’amante e, per di più, lo accusa di non avere alcuna capacità decisionale- e si licenzia dal lavoro. Inizia, così, la ricerca di un nuovo impiego ma per qualsiasi testata giornalista sembra essere troppo qualificato. Finalmente, bussa alla redazione di una rivista maschile online: Machoman, dove verrà accolto a braccia aperte. E’ in questo mondo per lui tanto nuovo quanto bizzarro –ma anche un po’ bislacco- che Giulio riceve l’incarico di scrivere, tra gli altri, un articolo che stili le regole per rimorchiare. L’esperta che gli viene affiancata è Valeria, una giovane donna, bellissima e grintosa, convinta che l’attrazione sia guidata da regole ben precise conosciute e applicate le quali ogni uomo non potrà fallire con la donna desiderata. La donna, dunque, affiancata a Giulio per la stesura dell’articolo, prende proprio lui –che chiamerà “sfigatello”- come cavia dell’esperimento sociale. Obiettivo: riconquistare Giorgia.
Giampaolo Morelli è regista, soggettista/sceneggiatore e protagonista oltre che autore del libro da cui il film è tratto.
Film che è una commedia sentimentale, ben scritta, talvolta brillante, non certamente nuova (altri film del genere, made in U.S.A., ci avevano abituati a regole e prescrizioni miracolose per salvare rapporti in crisi o conquistare amori apparentemente disinteressati), con una forte caratterizzazione napoletana, con delle ovvietà e delle situazioni improbabili che rendono il tema un pretesto per trascorrere quasi un’ora e mezzo di relax e sorrisi.
La coppia Giulio (Giampaolo Morelli) e Valeria (Serena Rossi) risulta davvero ben affiatata e le loro scaramucce permettono al ritmo del film di non perdersi strada facendo. Con loro, sul set, anche tutto un cast di caratteristi -presi in prestito dal cinema ma, soprattutto, dal teatro napoletano- del calibro di Massimiliano Gallo, Antonia Truppo, Vincenzo Salemme e Gianni Ferreri.
Su tutti, spicca la “napoletanità” di Serena Rossi che è la vera forza trainante del film.
Come nelle migliori tradizioni letterarie, anche qui con il sorriso si lasciano messaggi che aiutino a imparare e –perché no?- a crescere. Quello di questo film potrebbe essere il bel suggerimento che Valeria dà a Giulio, speranzoso per quelle che scambia come attenzioni da parte della ex:
“Giulio, non è difficile: togli l’audio”
“In che senso?”
“Giudica le persone per le loro azioni. Togli l’audio: quello che dicono serve solamente a confonderti”.
In conclusione, dunque: il Teorema di Ferradini dirà il vero o c’è un’altra via? Allo spettatore, la sentenza.