Archivio film Cinema News — 17 Aprile 2015

Regia: Tommaso Agnese
Sceneggiatura: Tommaso Agnese e Massimo Bavastro
Fotografia: Davide Manca
Montaggio: Marco Careri
Cast: Matilda Lutz, Melissa Monti, Carlotta Natoli, Valeria Solarino, Giovanni Anzaldo
Produzione: Magda Film, Rai Cinema
Nazionalità: Italia
Anno: 2015
Durata: 90 minuti

Il mondo degli adolescenti è decisamente nelle corde di Tommaso Agnese, regista e sceneggiatore de Mi chiamo Maya, programmato in anteprima nazionale il 20 aprile al Busto Arsizio Film Festival (che quest’anno ha come madrina Valeria Solarino, che è anche una delle protagoniste della pellicola). Agnese, al suo primo lungometraggio, nel 2009 aveva già realizzato un film documentario, La vita così come viene, sull’adolescenza metropolitana, in collaborazione con l’Università degli Studi di Tor Vergata e l’Asl di Roma. Ora con Mi chiamo Maya passa al registro narrativo con grande efficacia, dimostrando di sapersi muovere con disinvoltura in un contesto che per gli adulti spesso riserva grandi interrogativi.

Dopo la morte della madre Lena in un incidente automobilistico, la sedicenne Niki e la sorellina Alice, nove anni, si trovano d’improvviso senza punti di riferimento. Lena ha infatti cresciuto le sue figlie da sola, costruendo con loro un rapporto di gioiosa complicità. La famiglia non include nonni o parenti cui chiedere aiuto, a eccezione del padre di Alice, che vive in America. Con la scomparsa della madre, delle due ragazzine si fanno carico i servizi sociali, rappresentati da una giovane assistente sociale, Cecilia Fornari, che si scontra fin da subito con l’ostilità di Niki. La ragazza, rabbiosa e sofferente per la perdita della mamma, è in piena ribellione adolescenziale. Di fronte alla prospettiva di essere separata da Alice e di finire in una casa famiglia, Niki decide di fuggire con la sorella.

Ricercate dalla polizia e dalla stessa Fornari, che desidera aiutarle, nell’arco di pochi giorni le due ragazzine si scontrano con una serie di difficoltà e vengono catapultate in realtà a loro sconosciute. Sarà un percorso quasi catartico soprattutto per Niki, che dall’esperienza saprà trarre un veloce apprendimento, imparando a conoscere meglio se stessa. Cibo, denaro, casa, protezione – prima garantiti dalla figura materna – sono elementi essenziali nella vita di una bambina come Alice, ma anche di una sedicenne. Un’esistenza in fuga, al di là della dimensione romantica e libertaria che affascina gli adolescenti, resta troppo complicata da gestire nella quotidianità. E il sogno di autonomia si infrange contro gli ostacoli della vita reale.

Tommaso Agnese ha dichiarato di aver preso spunto dall’attualità e dalla cronaca per raccontare il fenomeno degli adolescenti in fuga. A parte il personaggio di Cecilia, interpretato da Solarino, nel film non ci sono adulti che cerchino il dialogo con gli adolescenti. Dall’amica cubista alla rampolla della buona borghesia romana, che a modo loro cercano di aiutare le due fuggitive, Agnese ci mostra adolescenti senza genitori e lasciate a se stesse. Il loro modo di interagire e di divertirsi riflette la latitanza di valori solidi cui ispirarsi, il ruolo centrale del denaro e una certa superficialità nei sentimenti, che vanno al di là dell’estrazione sociale e dei modelli scelti. Non è un bel mondo, quello che il regista ritrae. Ma ha il pregio di far dimenticare allo spettatore il gioco della finzione, tanto appare vero e realistico.

Bravissima la ventitreenne MatildaLutz (che non ha potuto presenziare al Busto Arsizio Film Festival perché impegnata a Hollywood), che con la sua interpretazione offre il volto giusto al personaggio di Niki. Di lei, sicuramente, sentiremo ancora parlare, dopochè  il film uscirà nelle sale il 7 Maggio 2015.

(0) Readers Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *