Archivio film Cinema Libri News — 16 Novembre 2019

Undici  film fra corti e lunghi, undici racconti filmici dell’ orrore inventati da Rob Zombie fra il 2003 e il 2019, che non feticizzano solo certe tematiche e icone del terrore settantesco, ma ne sono programmaticamente una rielaborazione teorica,che ora Edoardo Trevisani in questo volume per Shatter Edizioni tende a interpretare minuziosamente .Il punto di forza del libro è di analizzare la duplice  natura dell’ artista: quella musicale e quella cinematografica. In quest’ ultima prospettiva la ricognizione critica di Trevisani nella produzione dei videoclip del nostro impone un punto di vista inedito, poiché propongono allo stadio embrionale quell’estetica fondata su sovrimpressioni, negativi virati, colori acidi,immagini rallentate, che ritroveremo nei lungometraggi successivi.

Ci si appassiona anche alle pagine della monografia in buona compagnia dei riferimenti intertestuali pertinenti l’horror e il western di cui è zeppo lo storytelling del cineasta. E poi ci sono dei capitoli come quello dedicato a “Lords of Salem”, il più stratificato fra i film dell’autore, dove viene efficacemente evidenziato lo spirito iconoclasta di Rob Zombie e quello della riabilitazione critica su “31”, opera ritenuta a torto minore da un discreto numero di horrorofili, qua trattata come horror multimediale.Rob Zombie insomma è un autore della paura da approfondire e un’artista eclettico come pochi, anche per reggere l’urto di tanto horror banalmente commerciale, che invade periodicamente  le sale.

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