Titolo originale: Riccardo va all’inferno
Regia: Roberta Torre
Soggetto e sceneggiatura: Roberta Torre, Valerio Bariletti, Claudio Casadio
Montaggio: Giogiò Franchini
Musiche: Mauro Pagani
Cast: Massimo Ranieri, Sonia Bergamasco, Silvia Gallerani, Ivan Franek, Silvia Calderoni
Produzione: Paolo Guerra per AGIDI, ROSEBUD ENTERTAINMENT PICTURES
Anno: 2017
Durata: 91 minuti
Nazionalità: Italia
Roberta Torre ritorna al musical kitsch di Tano da morire e Sud Side Stori, dopo quasi vent’anni in cui ha girato due docufiction, due film drammatici e una commedia.
Riccardo va all’inferno, ispirato al Riccardo III di Shakespeare, è ambientato in una Roma contemporanea sotterranea, dove si consumano atroci vendette familiari. Ci si potrebbe però trovare in un altrove qualunque e il vago riferimento a Mafia Capitale è solo pretestuoso in quanto non c’è nessun approfondimento dell’attualità politica e sociale.
L’ambientazione è notturna come in un film di vampiri, lo stile è volutamente grottesco ed eccessivo, con alcuni rimandi al Rocky Horror Pictures Show e al cinema di Terry Gilliam. Un divertissement gotico che affronta i temi della famosa opera shakespeariana solo superficialmente. Se Tano da morire e Sud Side Stori per ragioni differenti erano quasi eversivi, Riccardo va all’inferno non risulta un film scioccante o disturbante (come nelle intenzioni della regista) ma solo gradevole da guardare.
Parte del cast è preso in prestito dal teatro, come per esempio Silvia Gallerano, conosciuta per il famoso spettacolo La Merda e Silvia Calderoni, attrice feticcio dei Motus.
Massimo Ranieri fa del suo meglio per calarsi nei panni dello storpio e sanguinario Riccardo (tanto da risultare a volte irriconoscibile) ma questo sforzo non è sufficiente a rendere verosimile il personaggio e forse un attore meno noto ma più carismatico sarebbe risultato più efficace
Da segnalare Sonia Bergamasco, che con la sua altissima qualità recitativa, come al solito fa la differenza.